Quante volte vi è capitato di desiderare di mollare tutto per trasferirvi in campagna e tornare all’agricoltura?
E se siete immuni da questo sogno ecologico maldestro, quante persone conoscete che vorrebbero aprire un agriturismo, un’azienda biologica o avere il caminetto, l’orto e la camera da letto che affaccia su valli incontaminate?
Ma soprattutto quante di queste persone hanno realizzato questo progetto con gioia e tranquillità?
Campagna: se molti la sognano ma pochissimi ci vanno a vivere, ci sarà un motivo?
Si. Anzi, ce ne sono molti, tutti validissimi e fedelmente trascritti in questa raccolta di resoconti dell’esperienza tragicomica che Arianna Porcelli Safonov che ha vissuto in prima persona.
Appena trentenne, attrice comica e presentatrice tv, ipnotizzata dal fuoco fatuo del mondo biologico e ammalata di Depressione Urbana, Arianna decide di affittare un fienile sperduto tra le colline pavesi appena prima degli Appennini, e di trasferircisi da sola.
Dal primo giorno del suo “suicidio ecologico”, capisce però che il trend del Green non è esattamente quello raccontato nei bistrot biologici di città dove comprava il vino naturale e le polpettine di grano saraceno.
Dal secondo giorno realizza che la convivenza con la natura non è tutta lì, in quei gesti spensierati e di tendenza del popolo eco-friendly.
Così la spensieratezza di Arianna viene uccisa a colpi di grappa contadina, di partite a morra, di incidenti coi trattori e metri cubi di fango da spalare, fino a farsi venire le bolle d’acqua alle mani.
Mentre crolla miseramente l’illusione che il mondo biologico sia patinato e chic, entrano in punta di piedi storie e personaggi indimenticabili, coraggiosi e drammaticamente comici che aiutano l’autrice ha stilare un vero e proprio manuale di sopravvivenza per sottomettere la grande massa verde.
Il fatto che oggi l’autrice sia ancora viva e felice in campagna, è la buona notizia.
Il fatto che il libro si chiami Fottuta e non “Splendida” Campagna, è la cattiva.
in campagna il weekend non esiste 🙂
verremo a trovarti 🙂