E’ tutta colpa tua, solfito.
Se il mio vino sembra fatto nel retro di un centro commerciale a Dubai, se il calice sa di polvere da sparo e di centro termale sloveno, se non mi hanno fatto entrare nell’associazione, è colpa tua.
Se ho perso l’autobus, se mi è venuto l’herpes, se mio marito mi ha lasciata, se fuori piove, se i giornali seguono le dichiarazioni di Salvini, è colpa tua.
Come ho potuto affidarmi a te?!
Per colpa tua ho dovuto vendere venti bancali di bottiglie al discount, per colpa tua il vicino biodinamico non mi saluta, per colpa tua il critico mi ha dato il punteggio in cambio di venti casse per i regali di Natale.
Per colpa tua mi è venuta la sciatica e ho rotto il bollitore.
Ho dovuto aggiungerti per spedire lontano, me lo ha detto l’enologo prima di mandarmi fattura.
Ho dovuto aggiungerti ed ora sono impuro.
Farò sentir male le persone che dopo aver bevuto il mio vino, il giorno dopo si sveglieranno coi tamburi degli orchi nella testa.
Scriveranno di me che ho ceduto al convenzionale, ai mostri delle multinazionali, ai signori delle guide perbene.
Verranno sotto casa a rigarmi la macchina.
E tutto questo a causa tua, solfito!
Me lo dicevano, quelli dell’associazione, “Guardi”, mi dicevano, “non aggiunga solfiti perché la becchiamo, facciamo le analisi, degustiamo con gli esperti, mettiamo i sensori, accendiamo il radar e poi dalla torre di controllo ci arrivano direttamente i referti delle analisi e son cazzi suoi, non aggiunga solfiti per carità!
Si diverta col lisozima, con la gomma arabica, con le gelatine ma non s’azzardi con solfito.
Ci vada giù di pastorizzazione, di antischiumanti, di follature, di rimontaggi, di metanolo, di benzene, di amianto, di coca cola, di fruttato, di frutti secchi, di fiori finti, di minerali, di stallatico, di giurassico, di uranio, di sua madre ma guai di solfiti.”